D&I 2024
Organizzazione e coordinamento di un workshop presso l'ISIA di Firenze
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Principalmente progetti universitari, selezionati per l'interesse della materia e per la voglia di imparare nuove competenze.
Organizzazione e coordinamento di un workshop presso l'ISIA di Firenze
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Un prototipo di supporto digitale per insegnare la LIS alle scuole primarie.
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La rivista sessuale urticante.
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Un progetto di redesign di un festival femminista.
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Un progetto di redesign del sito web di un cinema fiorentino.
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I nuovi fogli di sala per una Villa medicea a Firenze.
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"Diversity&Inclusion" consiste nell'ideazione, organizzazione e coordinamento di un workshop presso l'ISIA di Firenze.
Valorizzare prospettive, condividere esperienze e progettare nuovi scenari, con lo scopo di rompere le barriere culturali e sociali.
Il laboratorio di "Diversity&Inclusion" nasce per portare alla luce ciò che non ci viene mostrato dai media e dalla comunicazione di massa, rendendolo oggetto di una conoscenza dinamica, priva di tabù e che auspica a mettere tutte su uno stesso piano.
Il workshop si propone di delineare possibili percorsi di studio, ricerca, sperimentazione e tesi nell’ambito del Diversity&Inclusion, ridefinendo i contorni e le modalità. L’approccio è dedicato alla comunicazione, alle sue forme, alla sperimentazioni di nuovi linguaggi, tramite workshop e attività.
All'interno del team di Diversity&Inclusion, le mie mansioni sono state diverse e molto stimolanti.
All’interno di questa fitta rete di eventi, "Diversity&Inclusion" vuole aprire a chi partecipa la possibilità di intavolare discussioni, spunti di riflessione, presentare i propri lavori o quelli altrui: ognuna è libera di portare il suo contributo e condividere i propri interessi e le proprie idee in merito.
Il team ha lavorato ad un'intensa attività di ricerca sulle tematiche del diversity&inclusion. Lo scopo era organizzare un evento quanto più coerente possibile con le premesse, in modo da proporre alle studentesse un accesso a studi e prospettive più scientifiche
Uno dei lavori più consistenti è stato organizzare le 5 giornate di workshop, definendo la divisione delle attività, le ospiti da contattare e la distribuzione in slot. L'intento era dividere le giornate in modo da dedicare il giusto spazio a quanti più filoni di ricerca possibili, garantendo però un'equa distribuzione con le attività laboratoriali.
Per dare spazio all'aspetto teorico e progettuale, si è scelto di dividere le attività in:
"Diversity&Inclusion" consiste nell'ideazione, organizzazione e coordinamento di un workshop presso l'ISIA di Firenze.
Valorizzare prospettive, condividere esperienze e progettare nuovi scenari, con lo scopo di rompere le barriere culturali e sociali.
Il laboratorio di "Diversity&Inclusion" nasce per portare alla luce ciò che non ci viene mostrato dai media e dalla comunicazione di massa, rendendolo oggetto di una conoscenza dinamica, priva di tabù e che auspica a mettere tutte su uno stesso piano.
Il workshop si propone di delineare possibili percorsi di studio, ricerca, sperimentazione e tesi nell’ambito del Diversity&Inclusion, ridefinendo i contorni e le modalità. L’approccio è dedicato alla comunicazione, alle sue forme, alla sperimentazioni di nuovi linguaggi, tramite workshop e attività.
All'interno del team di Diversity&Inclusion, le mie mansioni sono state diverse e molto stimolanti.
All’interno di questa fitta rete di eventi, "Diversity&Inclusion" vuole aprire a chi partecipa la possibilità di intavolare discussioni, spunti di riflessione, presentare i propri lavori o quelli altrui: ognuna è libera di portare il suo contributo e condividere i propri interessi e le proprie idee in merito.
Il team ha lavorato ad un'intensa attività di ricerca sulle tematiche del diversity&inclusion. Lo scopo era organizzare un evento quanto più coerente possibile con le premesse, in modo da proporre alle studentesse un accesso a studi e prospettive più scientifiche
Uno dei lavori più consistenti è stato organizzare le 5 giornate di workshop, definendo la divisione delle attività, le ospiti da contattare e la distribuzione in slot. L'intento era dividere le giornate in modo da dedicare il giusto spazio a quanti più filoni di ricerca possibili, garantendo però un'equa distribuzione con le attività laboratoriali.
Per dare spazio all'aspetto teorico e progettuale, si è scelto di dividere le attività in:
"PlayLIS" è il prototipo di una piattaforma multimediale che funga da supporto per l'insegnamento della Lingua dei Segni italiana (LIS) alle scuole primarie, destinata a docenti e studentesse.
È nata all'interno del laboratorio di Media Literacy, con lo scopo di far riflettere sull'educazione ai media e sull'uso dei media a scopo educativo.
La nostra piattaforma nasce dunque dalla necessità di conoscere la lingua dei segni (italiana, in questo caso) al fine di includere le persone sorde, e dalla consapevolezza dell'importanza dell'istruzione.
Allo studio viene affiancato un prototipo della piattaforma, in cui viene mostrata una lezione tipo, compresa di parte teorica e giochi.
All'interno del team di PlayLIS, le mie mansioni, condivise con le mie colleghe, sono state diverse e molto stimolanti.
"PlayLIS" è il prototipo di una piattaforma multimediale che funga da supporto per l'insegnamento della Lingua dei Segni italiana (LIS) alle scuole primarie, destinata a docenti e studentesse.
È nata all'interno del laboratorio di Media Literacy, con lo scopo di far riflettere sull'educazione ai media e sull'uso dei media a scopo educativo.
La nostra piattaforma nasce dunque dalla necessità di conoscere la lingua dei segni (italiana, in questo caso) al fine di includere le persone sorde, e dalla consapevolezza dell'importanza dell'istruzione.
Allo studio viene affiancato un prototipo della piattaforma, in cui viene mostrata una lezione tipo, compresa di parte teorica e giochi.
All'interno del team di PlayLIS, le mie mansioni, condivise con le mie colleghe, sono state diverse e molto stimolanti.
"Ortica" è la rivista sessuale urticante. Nasce nel contesto di "Diversity&Inclusion", all'interno di un workshop per la creazione di un brand inclusivo.
Spinoso, scabroso e pungente.
Il sex working nella nostra società è considerato un tabù da sdoganare. L’obiettivo di Ortica è la demolizione di stereotipi e pregiudizi sul sex working, educare ad avere una mentalità più sicura, rispettosa e sana nei confronti delle lavoratrici sessuali. Ogni articolo raccoglie voci, esperienze, immagini: menti e corpi all’interno del sex working che si raccontano, tematiche che si abbracciano e pungono la nostra sensibilità.
Un manifesto del sex working: così Ortica vuole affacciarsi al nostro vivere comune attraverso una pubblicazione trimestrale, che associa ad ogni stagione una tematica da smascherare. Alla consapevolezza e alla dignità lavorativa si affianca la necessità di garantire a chi lavora in ambito sessuale un legittimo accesso alla salute e alla protezione personale.
Non una rivista pornografica, ma il suo riflesso: usare l’erotismo per sdoganare l’erotismo stesso ed educare a rispettarlo.
Oltre a curare con le mie colleghe l'aspetto della brand identity, ho scritto i testi e selezionato gli articoli da inserire nel prototipo del numero #0 della rivista.
Ortica viene presentata con due elaborati editoriali: una rivista composta di articoli ed interviste, ed un allegato fotografico.
"Ortica" è la rivista sessuale urticante. Nasce nel contesto di "Diversity&Inclusion", all'interno di un workshop per la creazione di un brand inclusivo.
Spinoso, scabroso e pungente.
Il sex working nella nostra società è considerato un tabù da sdoganare. L’obiettivo di Ortica è la demolizione di stereotipi e pregiudizi sul sex working, educare ad avere una mentalità più sicura, rispettosa e sana nei confronti delle lavoratrici sessuali. Ogni articolo raccoglie voci, esperienze, immagini: menti e corpi all’interno del sex working che si raccontano, tematiche che si abbracciano e pungono la nostra sensibilità.
Un manifesto del sex working: così Ortica vuole affacciarsi al nostro vivere comune attraverso una pubblicazione trimestrale, che associa ad ogni stagione una tematica da smascherare. Alla consapevolezza e alla dignità lavorativa si affianca la necessità di garantire a chi lavora in ambito sessuale un legittimo accesso alla salute e alla protezione personale.
Non una rivista pornografica, ma il suo riflesso: usare l’erotismo per sdoganare l’erotismo stesso ed educare a rispettarlo.
Oltre a curare con le mie colleghe l'aspetto della brand identity, ho scritto i testi e selezionato gli articoli da inserire nel prototipo del numero #0 della rivista.
Ortica viene presentata con due elaborati editoriali: una rivista composta di articoli ed interviste, ed un allegato fotografico.
"Il Festival del Ciclo Mestruale" è un festival femminista che si tiene a Milano in tre giornate di maggio, ed è attualmente alla sua terza edizione.
Un Festival per Every-Body! Quest'anno al centro ci sono i corpi: grandi piccoli giovani vecchi alti bassi. Corpi che mestruano, corpi che non mestruanno, che hanno mestruato o mestrueranno.
All'interno del corso di Graphic Design ci è stato proposto di pensare e produrre una nuova identity per un festival culturale italiano, basandola sulla tipografia.
A seguito di un'analisi del festival, delle sue promesse e delle sue attuali scelte stilistiche, ho pensato una nuova brand identity che, tramite scelte cromatiche, tipografiche e contenutistiche, vuole veicolare i valori di inclusività ed empowerment, in contrasto con un mondo di pregiudizi attorno al tema del ciclo mestruale.
"Il Festival del Ciclo Mestruale" è un festival femminista che si tiene a Milano in tre giornate di maggio, ed è attualmente alla sua terza edizione.
Un Festival per Every-Body! Quest'anno al centro ci sono i corpi: grandi piccoli giovani vecchi alti bassi. Corpi che mestruano, corpi che non mestruanno, che hanno mestruato o mestrueranno.
All'interno del corso di Graphic Design ci è stato proposto di pensare e produrre una nuova identity per un festival culturale italiano, basandola sulla tipografia.
A seguito di un'analisi del festival, delle sue promesse e delle sue attuali scelte stilistiche, ho pensato una nuova brand identity che, tramite scelte cromatiche, tipografiche e contenutistiche, vuole veicolare i valori di inclusività ed empowerment, in contrasto con un mondo di pregiudizi attorno al tema del ciclo mestruale.
Il nuovo sito del cinema Astra di Firenze nasce come un progetto interno a un corso universitario, che proponeva il redesign di un sito esistente.
Oltre alla parte di design, mi sono concentrata sul proporre una nuova brand identity per il cinema fiorentino, lavorando sul logo, la tipografia e la palette cromatica.
In particolar modo, il Cinema Astra non predispone di un sito proprio, ma fa riferimento al circuito della Fondazione Stensen. Ho voluto immaginare, dunque, un sito web totalmente indipendente dal punto di vista digitale, andando quindi ad accentuare graficamente i contenuti e la comunicazione del cinema stesso.
Ho quindi pensato a un logo più moderno e colorato, basando l'identità cromatica sul contrasto tra blu e giallo, ed inserendo a livello di contenuti i film e gli eventi in primo piano, assenti sul sito attuale.
Il nuovo sito del cinema Astra di Firenze nasce ocme un progetto interno a un corso universitario, che proponeva il redesign di un sito esistente.
Oltre alla parte di design, mi sono concentrata sul proporre una nuova brand identity per il cinema fiorentino, lavorando sul logo, la tipografia e la palette cromatica.
In particolar modo, il Cinema Astra non predispone di un sito proprio, ma fa riferimento al circuito della Fondazione Stensen. Ho voluto immaginare, dunque, un sito web totalmente indipendente dal punto di vista digitale, andando quindi ad accentuare graficamente i contenuti e la comunicazione del cinema stesso.
Ho quindi pensato a un logo più moderno e colorato, basando l'identità cromatica sul contrasto tra blu e giallo, ed inserendo a livello di contenuti i film e gli eventi in primo piano, assenti sul sito attuale.
Durante il tirocinio curriculare svolto presso la Villa medicea La Petraia, il lavoro più consistente che mi è stato proposto è stata la realizzazione dei nuovi fogli di sala per le sale museali della Villa.
In particolar modo, si ricercavano leggibilità e leggerezza, partendo dai fogli di sala precedenti, caratterizzati da un'abbondanza di immagini e da un pattern di sfondo molto scuro.
Ho deciso, di conseguenza, di lavorare in entrambi i campi partendo da una dicromia accentuata nero su bianco, con l'uso del colore rosso per evidenziare il rimando alle audioguide.
Per differenziare le sale, ho inserito, invece delle fotografie, delle illustrazioni che rappresentassero l'elemento caratterizzante la sala.
Dovendo lavorare per un museo statale, ho effettuato molte ricerche per una realizzazione efficace dei fogli di sala, a partire dalle indicazioni ministeriali.
Durante il tirocinio curriculare svolto presso la Villa medicea La Petraia, il lavoro più consistente che mi è stato proposto è stata la realizzazioen dei nuovi fogli di sala per le sale museali della Villa.
In particolar modo, si ricercavano leggibilità e leggerezza, partendo dai fogli di sala precedenti, caratterizzati da un'abbondanza di immagini e da un pattern di sfondo molto scuro.
Ho deciso, di conseguenza, di lavorare in entrambi i campi partendo da una dicromia accentuata nero su bianco, con l'uso del colore rosso per evidenziare il rimando alle audioguide.
Per differenziare le sale, ho inserito, invece delle fotografie, delle illustrazioni che rappresentassero l'elemento caratterizzante la sala.
Dovendo lavorare per un museo statale, ho effettuato molte ricerche per una realizzazione efficace dei fogli di sala, a partire dalle indicazioni ministeriali.